PIAZZA DOTTI

QUARTIERE DI SANT’ANTONIO

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Piazza Dotti

La pizza, non molto estesa e di pianta irregolare, circondata da edifici eleganti, è denominata Piazza Dotti, dovuta al fatto che la piazzetta era di proprietà di una famiglia nobile: i Dotti. In passato questa piazzetta era nominata Piazza dei Servi, come si legge nella Pianta del 1828, ma ancora oggi i cittadini di Sansepolcro la identificano come dei Servi di Maria perché in questo luogo possiamo notare la presenza di una chiesta dedicata alla Confraternita dei Servi di Maria di cui faceva parte un membro della famiglia Dotti, il Beato Andrea Dotti. Oltre alla Chiesa dei Servi di Maria, possiamo notare palazzo Ducci che si estende in Via Santa Croce, ma la facciata che si apre con un portone contornato da un bugnato di pietra serena, sulla facciata notiamo lo stemma di famiglia, un bassorilievo molto rovinato, rappresentante un leone. Il secondo palazzo gentilizio, attiguo al precedente, è della famiglia Bartolini, di origine fiorentina ma il primo di questo casato è Giovan Battista che venne inviato in Sansepolcro nel 1516 come Commissario.

PALAZZO DOTTI

Palazzo Dotti

Fig.1 – Stemma della famiglia Dotti, entro lo scuro azzurro quattro rastrelli doppi d’argento in tralice da sinistra verso destra

CL’edificio di Palazzo Dotti si affaccia sulla piazza con il suo prospetto laterale e questo lato del palazzo si deve un ampliamento fatto nell’Ottocento, infatti l’antico ingresso si trovava in Via della Fraternita. Il palazzo presenta un pianoterra e altri due piani superiori. La facciata è sormontata da uno scudo con 4 rastrelli doppi. La famiglia Dotti di antichissime origini è già presente nel XII secolo al Borgo; di frazione guelfa, ricoprì all’epoca diverse importanti cariche. La famiglia Dotti, si divise in altri rami dislocati nelle città di Cortona e di Città di Castello. Si affacciano sulla piazzetta altri palazzetti di pregio. Sulla sinistra, in angolo con Via S. Croce, Casa Ducci che presenta accanto al portoncino bugnato, un bassorilievo con un leone rampante di pietra, ma molto rovinato. Attiguo a questo c’è il Palazzo Bartolini che fu costruito nella metà del Cinquecento. I Bartolini erano una famiglia presente fin dal Trecento a Firenze; Giovanni Bartolini fu inviato dai fiorentini al Borgo come Commissario nel 1516.

Fig 2 e 3 – Casa Ducci e Portone bugnato di Palazzo Bartolini

CHIESA DI SANTA MARIA DEI SERVI

Della Chiesa di cui possiamo vedere la facciata non è la prima Chiesa dei Frati Servi di Maria, giunti a Sansepolcro nel 1255, di cui non rimangono tracce. L’attuale costruzione fu iniziata nel 1294 e consacrata nel 1382, di questo edificio rimangono solo le mura perimetrali e tre monofore gotiche, sul fianco sinistro. L’interno dell’edificio è frutto di un rifacimento compiuto tra il 1717 e il 1727 in stile barocco-rococò con la costruzione della volta a botte; le decorazioni sono spiccatamene barocche con colonne tortili, finti marmi, che appesantiscono la struttura e delle precedenti decorazioni esiste ben poco. Nel transetto di destra si trova il dipinto più bello e importante della chieda: il Polittico di Matteo di Giovanni (1435-1495) oggi smembrato in tre parti. L’opera venne commissionata al grande pittore senese, ma nativo del Borgo, nel 1487, per essere esposta sull’altare maggiore. Con l’intervento barocco il polittico fu smembrato, la tavola centrale e i due scomparti laterali sono rimasti ma la predella è andata perduta e non abbiamo notizie in merito.

 

Fianco sinistro della chiesa di S. Maria dei Servi e ingresso laterale

Fig. 4 – Fianco sinistro della chiesa di S. Maria dei Servi e ingresso laterale

Matteo di Giovanni, 1487, tavola centrale con l’Assunzione della Madonna

Fig. 5 – Matteo di Giovanni, 1487, tavola centrale con l’Assunzione della Madonna, Chiesa dei Servi di Maria, Sansepolcro

Matteo di Giovanni, 1487, Sportelli con 4 Santi

Fig. 6 – Matteo di Giovanni, 1487, Sportello con 4 Santi, Chiesa dei Servi di Maria, Sansepolcro

Sotto l’altare maggiore si trova il corpo del Beato Andrea Dotti. 

BEATO ANDREA DOTTI

Il Beato Andrea Dotti (1250-1315) nacque a Sansepolcro dalla nobile famiglia Dotti e fratello di Detto Dotti, comandante degli Arceri della Guardia di Filippo IV di Francia. Il giovane Andrea fu cresciuto come molti nobili del suo tempo, distinguendosi, tra l’altro, per il coraggio in combattimento.1 Ma essendo una persona di indole pacifica, si sentiva a disagio nella città del Borgo di allora tormentato dalle lotte tra guelfi e ghibellini. Venuti a Sansepolcro i Servi di Maria, il Dotti fu attratto dalla loro spiritualità e nonostante i tentativi contrari della famiglia, decise di farsi servita. Dopo il 1278 conobbe Filippo Benizzi (venerato in seguito come santo), propagatore dell’Ordine dei Servi di Maria, che lo condusse a Firenze a fare il noviziato. Ritornato al Borgo nel 1280, venne ordinato sacerdote dal Vescovo di Città di Castello Giacomo Todi. Nel 1285 tornò a Sansepolcro, fu predicatore e nel 1295 fece unificare gli eremi di Montevicchi e della Barucola, sulla montagna di Sansepolcro, al convento cittadino di S. Maria dei Servi. Andrea Dotti trascorse la sua vita monastica tra il convento e l’eremo della Barucola, dove morì nel 1315. Il suo corpo è custodito all’interno dell’altare maggiore della chiesa di Santa Maria dei Servi; fu consacrato Beato nel 1806 da Papa Pio VII.


1https://it.wikipedia.org/wiki/Andrea_Dotti_(beato)
2ANGELO TAFI, Immagine di Borgo Sansepolcro, pag. 397, Calosci-Cortona, 1994

 

Beato Andrea Dotti

Fig. 7 – Beato Andrea Dotti

CONVENTO DEI SERVI DI MARIA

A destra della facciata della chiesa c’è l’ingresso. La cosa più interessante che si può vedere è il chiostro con le lunette affrescate con scene della vita di S. Filippo Benizzi. Il chiostro è diviso in due parti perciò è più difficile la visione dell’intero ciclo pittorico. Gli autori dei dipinti sono pittori locali del Seicento: Antonio e Federico Zoi.


3ANGELO TAFI, Immagine di Borgo Sansepolcro, pag. 397, Calosci-Cortona, 1994.

 

Lato del Chiostro con le lunette affrescate

Fig. 8 – Lato del Chiostro con le lunette con Storie della vita di San Filippo Benizzi, di Antonio e Federico Zoi, XVII secolo.

Studio di Rosanna Besi

Università dell'Età Libera - Sansepolcro
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